martedì 11 ottobre 2011

Giovanotti veri...

Venerdì ero a Cuneo. E' stata una giornata molto intensa, il viaggio, l'arrivo in albergo e poi il ritrovo per andare al teatro Toselli. La prima persona che ho conosciuto in quella magnifica città è stata Don Aldo Benevelli. Sacerdote eccezionale, abile oratore e persona davvero di spessore. Si è presentato con una macchina sgangherata, piena di libri e con il sedile che sembrava una sdraio. Ero con il presidente della FIVL, la Federazione Italiana Volontari della Libertà. Poco prima di entrare al teatro Toselli, lasciato Don Aldo, abbiamo incontrato altre persone. Tutte con i fazzoletti al collo: chi giallo, chi tricolore, chi verde... io lo avevo blu. Tutti ex-partigiani o simpatizzanti della resistenza che per motivi anagrafici (come il sottoscritto) non hanno potuto viverla...anche se per viverla bisognava avere davvero tanto coraggio! Le strade erano piene di gente, felice per la celebrazione alla resistenza e all'Unità d'Italia.

Al Toselli abbiamo aspettato l'arrivo di Napolitano. Visibilmente provato dalla sua visita in Piemonte e in Val d'Aosta, ha voluto però salutare tutti i "Nonni d'Italia" uno ad uno. Lo ammiro molto. Sul palco, a precedere il discorso del Presidente,c'erano il sindaco di Cuneo con Gustavo Zagrebelsky e il nostro mitico Don Aldo. Quest'ultimo, in un discorso che rievocava le passioni, le gioie ma soprattutto le tristezze dei giorni di occupazione tedesca, dopo la caduta di Mussolini ha rievocato gli eroi che per la nostra amata Italia hanno dato la vita. Don Aldo ha citato Piero Cosa:" ODIO CI UCCISE, CI FA RIVIVERE AMORE". Zagrebelsky invece ha citato l'articolo 54 della costituzione, che impone disciplina e onore ai rappresentanti dello stato, incentrando il discorso sul ruolo del Presidente della NOSTRA Repubblica come garante dell'unità e della concordia nazionale e della nostra costituzione. Ci sono stati anche un paio di sberlette alla Lega.

Le parole di Napolitano le ho scolpite in me... soprattutto l'incipit del suo discorso: "Lasciatemi rivolgere un saluto particolarmente cordiale ai miei colleghi giovanotti, ai quali può capitare di essere richiamati in servizio per esprimere energia che forse non si pensava di avere". Abbiamo davvero ancora bisogno della saggezza e del coraggio di coloro che fecero nuovamente libera la nostra Italia. Come dissi in occasione della consegna delle medaglie d'argento della FIVL ai nostri partigiani iscritti alle Brigate del popolo: "Noi giovani abbiamo solamente da imparare da tutti voi (partigiani), ma vi prego... non smettete mai di combattere. Se prima era sui monti o per le strade, ora è nelle scuole e tra le persone. Se prima era un invasore, ora è l'ignoranza e l'indifferenza del vivere moderno".

VIVA L'ITALIA LIBERA E UNITA, come dice Don Aldo Benevelli

1 commento:

Steven Adler ha detto...

Bravo Fisico. Ti voglio così