L'altro giorno ho ricevuto una busta dell'Agenzia delle Entrate. Quando l'ho vista nella cassetta delle lettere stavo per svenire.
Mi sono detto "Ecco, devo pagare qualche multa! mannaggia a me che qualche volta vado a 50 anziché a 30 dove non devo..." e poi, salendo le scale ripensavo a tutti i chilometri fatti, e nella testa sapevo che non poteva essere una multa. Arrivo davanti alla porta. "Oddio, non ho pagato tutte le tasse!! " e mentre giravo la chiave pensavo al commercialista che segue le pratiche e che probabilmente mi avrebbe avvertito se avessi scordato qualcosa". Apro la porta e rincorro il gatto che scappa "Ca**o! stai mica a vedere che devo pagare altre tasse!! Imu, quei 30 e rotti euro per il conto oppure si sono inventati qualcosa di nuovo...ma no... sono appena state approvate delle stangate dal governo e servono almeno un paio di mesi per l'attuazione..." e recuperato il gatto finalmente dentro casa apro la busta e leggo che devo pagare il CANONE RAI!
Dopo essermi ripreso, e dopo aver maledetto chi non scrive sulle buste dell'Agenzia delle Entrate a caratteri cubitali "NON E' UNA MULTA" mi è venuto in mente il Buongiorno di Gramellini di Sabato 14 gennaio, dal titolo "Nonna Rai".
Riporto dal sito de La Stampa:
"La signora Livia ha ottantadue anni e la testa lucida, ma le gambe appannate. Mauro è un giovane alpino di sessantaquattro che le abita accanto e ogni tanto scende a fare le commissioni per tutti e due. L’altro giorno Mauro doveva andare alla Posta e ha chiesto a Livia se aveva bisogno di qualcosa. Lei gli ha messo in mano 112 euro. «Sono per il canone Rai». Mauro le ha spiegato che non era il caso: «Hai più di 75 anni e una pensione sociale senza altri redditi: sei esentata». Livia ha insistito: «Posso permettermelo». «Ma se non arrivi a 500 euro di pensione!». «Tanti stanno peggio di me. I miei soldi serviranno a coprire quelli che non metteranno loro e a migliorare i conti della Rai, che nonostante tutto mi tiene compagnia». Pare faccia lo stesso con certe medicine che paga anche quando non dovrebbe, perché chi è fatto così è così sempre, nella vita.
Non sarei capace di ragionare come Livia. E ho le mie ragioni, sia chiaro. Il canone viene evaso in massa, ci sono regioni dove i pochi che lo pagano vengono considerati marziani. E andare in soccorso dei bilanci della tv pubblica equivale a battersi per salvare l’onore di una anziana meretrice: un’impresa assurda, oltre che disperata. Però non sono le persone come me a tenere in piedi questa baracca chiamata Italia. Sono quelle come Livia. Che non lanciano accuse, non cercano alibi, non fanno paragoni. Hanno un’idea di comunità nella testa e le rimangono fedeli con rettitudine, senza sentirsi né vittime né eroi. Semplicemente normali."
Io vorrei aggiungere: Livia, grazie per pensare a tutti noi, con i tuoi gesti sei la base del nostro Paese.
Nessun commento:
Posta un commento